I Neuroni specchio, che eroi! Una testimonianza dal seminario di Varese
Il seminario di Varese ha suscitato moltissimo interesse nei partecipanti e, proprio per questo, abbiamo pensato di chiedere ad alcune insegnanti e mamme di scriverci la loro testimonianza. Ne sono nati tre racconti che intrecciano il vissuto dei loro bambini all’evento, emozionano e ci fanno capire ancora di più quanto sia importante fare incontrare conoscenza, ascolto, collaborazione, passione e cuore.
I Neuroni specchio, che eroi!
Ecco è arrivato… oggi è il 14 dicembre 2016. È una data che aspetto da qualche settimana.
A casa è tutto organizzato.
I bambini dopo la scuola staranno con i nonni, mio marito uscirà prima dal lavoro per accompagnare la due più grandi a ginnastica e poi preparerà la cena per tutti, il menù è già deciso.
Mi sono presa una giornata di ferie dal lavoro, posso partire tranquilla.
Quando arrivo l’aula è già gremita, ci sono ancora pochi posti a sedere, mi sembra di essere tornata indietro di vent’anni, ai tempi dell’università.
Guardo verso il tavolo dei relatori e riconosco subito due facce viste più volte sui video di Youtube, Elisa Marchio ed Emanuela Iacchia.
Mi siedo e mi guardo intorno, c’è veramente tantissima gente.
Mi chiedo quanti “genitori” come me ci saranno tra i presenti, perché mi sembrano tutti insegnanti, professionisti, docenti.
Dopo saluti e convenevoli prende la parola il primo relatore, il prof. Termine, neuropsichiatra infantile.
La prende alla lontana e cerca di circoscrivere le peculiarità del mutismo selettivo partendo dalla descrizione di sintomi e segnali che tutto sono fuorché mutismo selettivo. È un approccio interessante perché permette di escludere quelle patologie che potrebbero essere confuse con questo disturbo.
Poi è la volta della dottoressa Costanzo, pedagogista clinica.
Lei va subito al dunque e, fra le tante cose interessanti che dice, se ne esce con due frasi che mi si fissano subito in mente (ma che mi appunto perché meritano una riflessione più ampia e approfondita, in tutta calma).
La prima è pressapoco così: “… anche i genitori devono passare attraverso il mutismo selettivo”.
“Passare attraverso” cosa vorrà dire?
Tante volte per capire mia figlia e il suo disagio ho immaginato di essere lei, di provare le sue ansie, le sue paure, di immedesimarmi nei suoi silenzi. Ma, mi dico ora, forse non basta. Forse devo cambiare prospettiva: non devo pensare che è solo mia figlia a soffrire di MS, ma piuttosto che tutta la nostra famiglia ne è afflitta, e perciò serve un lavoro di squadra.
Ce la possiamo fare.
L’altra frase che mi colpisce è questa: “… bisogna interessarsi al problema che il bambino vive”.
Ecco, questa volta ha colto nel segno.
Il nostro punto dolente.
Perché noi stiamo cercando di fare il possibile (e anche di più) per aiutare nostra figlia, ma lei con noi di questa sua difficoltà non parla, non vuole entrare in argomento, su questo aspetto si chiude a riccio. Non siamo ancora riusciti a farle capire che vogliamo aiutarla, che non si deve vergognare, e che noi la sosterremo sempre.
Mi rendo conto che dobbiamo farne ancora tanta di strada…
Ora prende la parola la dottoressa Iacchia.
Trasmette simpatia e tanto ottimismo con il suo modo di esporre concetti, ci mette passione. Pronuncia la parola “inaiutabilita’”, per dire che il bambino muto selettivo crede di non poter essere aiutato.
Ecco, penso, magari è proprio quello che sta succedendo nella mente di nostra figlia, si è convinta di non poter essere aiutata!
Mi sento scoraggiata.
Ma poi arrivano loro, i nostri salvatori, i guerrieri impavidi, i nostri eroi.
Li ha scoperti un certo Rizzolati, almeno credo, ma di sicuro sono una grande invenzione della natura.
La dottoressa Iacchia li presenta con il sorriso : “ i NEURONI SPECCHIO”, sì, proprio loro.
Ognuno di noi ne ha in gran quantità ed è anche grazie a loro che possiamo comunicare con nostra figlia.
Mi dico che dobbiamo credere in lei, nella sue possibilità di sconfiggere le paure che la tormentano , dobbiamo confidare nelle sue capacità, dobbiamo essere fiduciosi e ottimisti, e soprattutto dobbiamo essere sereni.
Fingere di essere tutto ciò non servirà a nulla, perché ai neuroni specchio non si può mentire.
All’improvviso ho voglia di stringere mia figlia, di baciarla e di abbracciarla forte, di farle percepire che le voglio un bene immenso e incondizionato, perché questa è la pura e semplice verità.
Una mamma