PILLOLE DI PARENT TRAINING : calmo e attento come una ranocchia
Sulla quarta di copertina del libriccino di Eline Snel, dal titolo simpatico: Calmo e attento come una ranocchia, si legge:
Oggi i bambini sono spesso sovrastimolati e sotto pressione. Come aiutarli a rilassarsi e stare bene con se stessi? Come insegnargli a concentrarsi? Gli esercizi di mindfulness proposti in questo libro e nel Cd allegato sono uno strumento semplicissimo ma di grande efficacia, in grado di procurare benefici sorprendenti ed immediati sia ai bambini e sia ai loro genitori.
Ecco, usare questo strumento con i propri figli è un’azione piccola, ma grande, che i genitori possono attuare ogni giorno e che, nel caso del mutismo selettivo, offre un’opportunità davvero feconda per allenare ed apprendere un approccio orientato alla calma.
Spesso infatti i genitori vivono la frustrazione legata al non poter fare molto per aiutare i propri figli nel momento esatto in cui l’ansia prende il sopravvento, ed altrettanto spesso vivono anche l’insofferenza della condizione opposta, infatti accade che i loro bambini (soprattutto i bambini) a casa sfoghino l’energia trattenuta a scuola, diventando iper: iper chiacchieroni, iper mobili, iper reattivi, iper un po’ tutto, proponendo una sorta di condizione di ingestibilità contraria, che però è pur sempre fonte di tensione per gli adulti che si relazionano con loro.
Le audio tracce contenute nel Cd allegato a questo strumento sono utili in entrambe le condizioni, servono ai grandi ed ai piccoli per fare della respirazione, delle posture del corpo e della capacità di ascoltare, i tasselli di un puzzle emotivo e comportamentale che rinforza e compatta. Due termini particolarmente significativi per chi vive il disagio del mutismo selettivo sia da protagonista diretto (i ragazzi) e sia indiretto (i genitori e fratelli/sorelle).
Quello che conta inoltre è la modalità che viene proposta nel libro, gli esercizi infatti sono differenziati per obiettivo (concentrarsi, calmarsi ecc.) e viene suggerito di farli insieme, quindi consentono di inaugurare una sorta di rituale virtuoso, nel quale adulti e non adulti sono uguali davanti alle emozioni e all’apprendimento.
È importantissimo che i genitori si mettano in gioco in modo esplicito e diretto, mostrando ai propri figli (indipendentemente dal disagio che vivono e dalla situazione di “normalità” o meno), di NON essere perfetti, di NON avere sempre tutte le risposte in tasca, di accettarsi come esseri umani con limiti e paure, che proprio per questo si attivano per migliorare la maniera con la quale gestiscono se stessi e ciò che provano.
Ecco qual è il valore insito nel dare l’esempio, qualcosa che vale più di mille parole e mille rassicurazioni. I genitori potranno pertanto chiedere ai figli di stare insieme a loro per fare questi “allenamenti”, in una specie di ribaltamento dei ruoli in cui, strategicamente, sono i piccoli che danno supporto e i grandi che si pongono in una posizione “down”.
Fare questi esercizi insieme (anche agli altri eventuali figli presenti in famiglia) consente di trovare un tempo ed uno spazio per una relazione intima e sana, momenti complici che nutrono la fiducia reciproca.
Quindi cari genitori, se volete uno strumento pratico ed immediato eccovi serviti. Non resta che augurarvi buone… ranocchie.
Alla prossima “pillola”.
Dr.ssa Paola Ancarani
Parent trainer
Referente A.I.Mu.Se. Calabria