Il gioco dell’errore

Durante il corso per la formazione di professionisti-esperti nell’intervento con bambini muto selettivi svoltosi a Roma, ho avuto modo di apprendere, in particolare quando la Dottoressa Emanuela Iacchia, durante il confronto sui casi di bambini con Ms, ha esposto una sua modalità d’intervento nel favorire lo sblocco della parola.

Quasi sussultavo dalla gioia al corso, poiché questo tipo di intervento conferma l’efficacia di trattamento di una mia intuizione con una bambina di cinque anni e mezzo, che chiamerò Maria. La Dott.ssa al seminario ha spiegato di assumere volutamente un atteggiamento di sbadataggine e far sentire il/la bambino/a partecipe nel ritrovamento di un oggetto perso.

Il mio intervento con i bambini è di gioco terapeutico con il modello non direttivo dove il gioco diventa linguaggio naturale, permette di esprimere i pensieri e i sentimenti in maniera più efficace rispetto alle parole. All’interno del setting, stanza dei giochi speciale, il bambino gioca e l’esperto gli è accanto nel facilitare il suo sviluppo, il conseguimento di alcune specifiche abilità e sostenerlo nel rispondere in maniera più efficace nelle situazioni difficili.

Durante la terza sessione di gioco, rivolgendo a Maria un rimando sul gioco in atto, ho sbagliato volutamente usando il termine “passeggino” al posto di “carrellino”.
Maria prontamente mi ha corretta ed abbiamo continuato il gioco normalmente. Sul momento ho notato e annoto il mio errore e la sua reazione, successivamente, intenzionalmente e nella stessa sessione, ho rifatto un errore nel contare una serie di petali e fiori di una ghirlanda appesa al muro e Maria nuovamente mi ha corretta.

Possiamo concludere allora che il “gioco dell’errore” dà effettiva valenza a questa modalità d’intervento nello sblocco della parola.

Antonietta Carnovale

Counselor esperta in gioco terapeutico non direttivo centrato sul bambino