Un’esperienza di successo
Ho incontrato Matilde di otto anni, “muto selettiva”, nel setting del mio studio, nel mese di novembre 2016.
Lei parla solo con i membri della sua famiglia nucleare (madre, padre e sorella di 13 anni), mentre non può dire una parola fuori casa.
L’intervento sulla bambina ha coinvolto da subito lei e tutta la sua famiglia.
Il mio obiettivo è stato quello di accogliere tutti i membri del sistema, comprendere le dinamiche familiari e nello stesso tempo stabilire una relazione di fiducia con Matilde all’interno di un contesto che per lei potesse essere il più rassicurante possibile.
Il mio intervento terapeutico non è mai stato finalizzato a far parlare la bambina, ma solo a ridurre la sua ansia e ad accrescere la sua fiducia in se stessa e nella relazione terapeutica. Durante i nostri incontri ho sempre cercato di comunicare con lei attraverso il non verbale e utilizzando molto il gioco.
Andando avanti nel nostro percorso, Matilde ha iniziato a sussurrare qualche sì e qualche no mentre continuava a fissarmi con i suoi grandi occhi molto comunicativi e a sorridermi dolcemente.
Piano piano la bambina è riuscita ad avvicinarsi di più anche fisicamente, accettando con piacere di tenermi per mano. Sentivo chiaramente che lei avrebbe voluto tanto parlarmi ma le parole le si fermavano in gola.
Percepivo che eravamo vicine al nostro obiettivo e pensavo a cosa avrei potuto fare di più per aiutarla a sbloccarsi e dunque a parlare.
La relazione di fiducia era ormai costruita, Matilde si era affidata e con i suoi occhioni grandi sembrava veramente dirmi tutto, ma mancava ancora qualche ingrediente per poter essere più efficace.
Finalmente ho trovato risposte alle mie domande e strumenti nuovi partecipando al corso di formazione per specialisti, tenutosi a Roma, organizzato dall’associazione AIMUSE.
Ascoltando gli interventi della Dott.ssa Iacchia sono riuscita a nutrirmi di quegli input più tecnici che mi servivano per aiutare Matilde a sbloccarsi.
Il giorno successivo, tornata da Roma, incontro la bambina insieme alla sua mamma.
Prendiamo insieme la solita cesta dei pupazzetti e propongo di giocare tutti i tre insieme al gioco dei versi degli animali.
Decido di utilizzare, così come avevo appreso al corso, la marionetta come intermediario verbale. Chiedo alla madre di fare i versi degli animali mentre io e Matilde eravamo lì pronte ad indovinare di quale animale si trattasse.
Entra qui in gioco la mia strategia, ossia mi mostro imperfetta, inizio a sbagliare di proposito i nomi degli animali, mostrandomi quindi poco competente su questo.
A questo punto la svolta: Matilde inizia a parlare e a dire il nome degli animali, poi a farne il verso e poi a fare tanto altro insieme.
Finalmente la bambina inizia a comunicare attraverso il suono della sua voce e la mia felicità è immensa.
Comprendo dunque che l’aver utilizzato la strategia appresa al corso all’interno della relazione di fiducia che avevo stabilito con Matilde già da prima, mi ha dato l’opportunità di essere più incisiva e più rapida nel mio intervento e dunque di raggiungere tale risultato.
Ringrazio dunque AIMUSE per questa opportunità professionale ma soprattutto la Dott.ssa Paola Ancarani, referente AIMUSE della Calabria, perché è grazie a lei che mi sono accostata al mutismo selettivo ed è grazie a lei che mi sono entusiasmata nel rendere la mia formazione più specifica partecipando al corso.
Dr.ssa Gabriella Rocco
Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Familiare