Intervista alla Dott.ssa Anna Biavati-Smith in Italia per A.I.Mu.Se.

La Dottoressa Anna ha la voce vivace e gentile, quando mi parla al telefono, e ci troviamo subito in sintonia, come se ci conoscessimo da molto tempo. Le chiedo di raccontarmi la sua esperienza italiana, essendo di rientro da due importanti appuntamenti A.I.Mu.Se. e lei accetta volentieri, descrivendomi le sue emozioni e il prezioso regalo di condivisione con genitori ed insegnanti.
E’ stata infatti relatrice al seminario A.I.Mu.Se. “Le radici del silenzio” presso l’Università Statale di Sassari e poi a Roma nel bellissimo contesto della Sala dei Papi, nel complesso di San Calisto in Trastevere.

La Dott.ssa Anna Biavati-Smith è laureata in Scienze dell’Educazione a Cagliari, si è specializzata in logopedia a Edimburgo, dove vive da oltre 17 anni. Lavora con i bambini da sempre, ha gestito una clinica A.s.l. per 15 anni ed oggi è libera professionista specializzata, tra le altre cose, in mutismo selettivo.

Buongiorno Anna, è stato molto bello e importante per A.I.Mu.Se. potersi confrontare con lei e la sua esperienza ad Edimburgo nei due incontri recenti: ha in qualche modo potuto riunire le sue radici italiane con la vita professionale all’estero? Cosa ha significato per lei questo viaggio?

La mia esperienza è stata emozionante da tutti i punti di vista: personale e professionale perché finalmente, dopo tanti anni che vivo all’estero e che tratto il mutismo selettivo, sono finalmente riuscita a tornare in Italia per poter condividere la mia esperienza ma soprattutto poter supportare professionisti, insegnanti, educatori e genitori e spiegar loro il mio punto di vista e come sostenere questi bambini nel cammino verso una comunicazione orale.
Da un punto di vista personale è stato conoscere persone “dal vivo” come Donatella Pes, Francesca Conforti e Marco Lauciani con i quali ci eravamo sentiti, scritti e avevamo comunicato varie cose. Finalmente c’è stato l’incontro e lì son scattate scintille di riconoscimento e ci siamo ritrovati nei seminari e convegni, nelle cenette in un ristorantino a Sassari e poi a Roma, dove mi hanno fatto sentire parte di casa, come una persona che conoscevano da tanto tempo.

Quale messaggio ha portato dalla sua esperienza in Scozia, in queste due occasioni d’incontro?

Ho voluto trasmettere l’aspetto del gioco, perché per me come logopedista il gioco è un aspetto fondamentale nell’apprendimento del bambino. Il gioco aiuta a rilassarsi, a comunicare in una maniera diversa: usiamo tutte le nostre emozioni e usiamo la nostra immaginazione senza stressarci troppo su quello che si dirà o non si dirà. Soprattutto attraverso la risata e il divertimento, il bambino comincia a capire proprio come rilassarsi e a fare dei suoni che poi, alla fine, diventeranno delle parole.
Il mio messaggio è stato proprio quello di condividere queste attività, perché siamo tutti bravi a lavorare da soli, per me era invece importante condividere qualcosa. Volevo che genitori e insegnanti andassero via con alcune cose da provare e dire “ah sì non ci ho mai pensato di comportarmi così oppure di essere un pochino più divertente!”.

Per lavorare con i bambini ci vuole entusiasmo. Quali altre parole potrebbe aggiungere, anche dopo questa esperienza?

Sono stata piacevolmente colpita dalla disponibilità nel lasciarmi scegliere quale aspetto trattare, di quali cose potevo discutere e dal punto di vista professionale è stato incredibile perché mi sono sentita in sintonia con persone come la Dott.ssa Iacchia e la Dott.ssa La Prova che hanno la mia stessa passione verso il mutismo selettivo. Quindi per me le parole da usare sono: entusiasmo, risata, lavoro collaborativo, supporto dei genitori, supporto professionale… è veramente un cammino importante!

Grazie Dottoressa Anna perché questa passione e questo entusiasmo sincero e innato si sentono tantissimo nella sua voce e sa trasmetterli anche solo da un telefono, in una piacevolissima chiamata con l’eco, dall’Italia alla Scozia.

Daniela Conti, redazione.