Come guardarsi allo specchio

Come guardarsi allo specchio
di Maria Luciani

E’ stata la prima volta che ho partecipato a queste “vacanzine”. Si sono svolte dal 4 all’8 luglio 2017 ad Armeno.
Mi sono trovata bene e non ho avuto grandi difficoltà come mi aspettavo, solo la prima sera ho pianto per la nostalgia di casa, però la psicologa e gli educatori mi hanno tranquillizzata. Sono andata lì come rappresentante A.I.Mu.Se.
Sono uscita dal mutismo circa tre anni fa, tuttavia credo che quest’esperienza mi abbia comunque arricchito in quanto ho ancora parecchie difficoltà dal punto di vista della socializzazione. Sono ancora tante le paure dentro di me.
Questo è un concetto importante: uscire dal silenzio e riprendere a parlare non vuol dire che tutto passa così come per magia, dietro quel silenzio ci sono emozioni che solo tu puoi provare, ci sono paure e sentimenti e solo chi prova sa che non sparisce tutto in un attimo, avviene tutto gradualmente.
Spesso si pensa che riprendendo a parlare, poi diventa facile farsi degli amici e invece non è propriamente esatto perché l’ansia, i blocchi non se ne vanno via in un secondo. E’ sbagliato pensare che possa accadere tutto in due minuti perché poi si finisce per rimanerne delusi: in realtà è un percorso molto lento. Quindi sì, credo mi abbia fatto bene, è stata una bella esperienza che consiglierei a tutti.
Ogni giornata era suddivisa alla scoperta dei 4 elementi: terra, acqua, fuoco e aria. Così siamo partiti il 5 luglio con la terra. Il 4 luglio, il primo giorno l’abbiamo sfruttato per conoscerci meglio attraverso varie attività. I primi giorni indossavamo un cartellino con i nostri nomi, in modo da sapere chi eravamo. Tornando a noi, eravamo suddivisi in gruppi: c’era chi doveva fotografare le piante, chi gli animali della terra e chi i fiori. Io facevo parte del gruppo dei fiori. Il 6 luglio era la giornata dell’acqua e per l’occasione siamo andati al lago di Orta che si trova lì vicino. Semplicemente stupendo. Anche qui stessa cosa, eravamo divisi in gruppi: c’era chi doveva fotografare i mezzi di trasporto del lago come ad esempio le barche, chi doveva fotografare l’acqua da bere e chi invece il lago in generale.
Io ho avuto la possibilità di fotografare quel meraviglioso lago. Direi che a mio modesto parere sono capitata in un bellissimo gruppo. Abbiamo fatto anche una mini gita in barca e siamo arrivati fino all’isola di San Giulio. Abbiamo avuto modo di comprare anche qualche souvenir per le nostre famiglie.

Il 7 luglio era la giornata del fuoco, ma siccome non potevamo accendere un fuoco vero, rischiando di incendiare tutta la casa, abbiamo lavorato allora sul fuoco delle emozioni. Quindi ci siamo fotografati a vicenda mentre facevamo delle espressioni: felice, triste, arrabbiata.
La sera poi è stato stupendo perché abbiamo cenato con la pizza al lume di candela e poi abbiamo festeggiato con la torta il compleanno di una ragazza. Quella è stata la mia parte preferita.
L’8 luglio era la giornata dell’aria. Ci siamo divertiti a fare le bolle di sapone, come quelle che si fanno nei giochi di prestigio. Infine ognuno di noi ha scritto su dei palloncini bianchi dei desideri che volevamo ‘’affidare’’ all’aria. Poi abbiamo legato i palloncini tutti insieme e li abbiamo lasciati volare. Era carina come idea, peccato che si sono andati ad incastrare in mezzo ai rami di un albero!
Poi è arrivato il momento di tornare a casa, il momento dei saluti ed è lì che ho pianto. A me non piace piangere e mostrarmi nostalgica di fronte alle persone, ma non ho resistito a trattenere le lacrime.
Siamo usciti tutti migliorati da quest’esperienza credo. E’ stato per me un po’ come guardarmi allo specchio. Ti ritrovi lì, di fronte ad emozioni e sensazioni che tu stessa hai provato. Ti rivedi riflessa. Non è facile trovarsi faccia a faccia con le proprie paure che in fin dei conti ti hanno fatto soffrire. C’erano un po’ di ragazzi, c’è chi era più bloccato e chi un po’ meno. Bastava guardarli negli occhi per capire quanto disagio provavano. Però li ho visti più sereni alla fine. Lo scopo di queste mini vacanzine è proprio questo: stare in gruppo per vincere le proprie paure. Condividere insieme un qualcosa di positivo, stare insieme per aprirsi al mondo che c’è fuori.