GRUPPO GIOVANI. La scuola: cosa mi ha aiutato a parlare e cosa no?
In questo numero abbiamo cercato, tutte insieme, di capire cosa ci è stato utile, nel mondo scolastico, e cosa invece ha involontariamente rallentato il percorso verso la parola. Ne è nato un elenco di atteggiamenti e di azioni, una “lista” – difficilissima da fare – con i nostri suggerimenti, con quel che ci ha fatto bene e quel che ci ha fatto male, quel che ci ha aiutato e quel che invece no cercando di dare un piccolo supporto e qualche spunto agli insegnanti.
Ciascuno di noi ha dato il suo personale contributo.
COSA MI HA AIUTATA
– Mi ha aiutato tantissimo essere trattata come gli altri, nel modo più normale possibile
– Mi sono sentita aiutata quando mi hanno fatto sedere vicino a compagni o in gruppi con cui sto meglio, sono a mio agio e riesco a parlare di più
– Sostenere le interrogazioni fuori dall’aula, da sola con il/la prof
– Quando non continuano a fissarmi
– Le volte in cui la maestra mi aiutava ad iniziare a giocare con qualcuno perché non potevo fare io la prima mossa
– Una volta sbloccata, quando le insegnanti fingevano di non notare che facevo confusione o parlavo con qualche compagno/a
– I prof che non mi stanno addosso cercando di farmi parlare o venendo troppo vicino. Quelli che non mi fanno sentire diversa e non si aspettano che io parli come gli altri
– Quelli che non pensano che non partecipo solo perché non li guardo o non parlo. E che non mi abbassano il voto di comportamento per questo
– Quelli che però tengono conto dei miei sforzi durante le interrogazioni orali e non mi pensalizzano perché parlo a bassa voce o dico poche cose: sto facendo del mio meglio
COSA NON MI HA AIUTATA
– Non mi piace quando dicono: “brava hai parato!”
– Non avere un modo alternativo di comunicare, anche per le emergenze
– Avere i voti in pagella abbassati perché “manca la parte orale”
– Avere maestre che pensavano non parlare fosse volontario
– Mi dava fastidio tutto quello che facevano per farmi parlare. il fatto che facevano cose per farmi parlare me lo rendeva ancora più difficile. Sentivo che volevano riuscire a farmi rispondere quindi TUTTO quello che facevano e dicevano mi disturbava
– Mi dà fastidio quando sento che pensano io non possa arrivare al livello degli altri
– Quando fanno battute tristi, pensando di essere simpatici, mi dicono: “stai zitta” o “ti hanno mangiato la lingua?”
– Non mi ha aiutato quando la maestra gridava perché, temendo che volesse mandarmi a fare le fotocopie da sola, non riuscivo ad alzarmi.
– Quando ad inizio anno i prof nuovi non sanno del MS e iniziano l’appello aspettandosi una risposta finché qualcuno urla: “lei non parla!”
– Quando una prof, per forzarmi a parlare, mi ha chiamato davanti a tutta la classe per interrogarmi
– Se mi costringono ad ascoltare le mie registrazioni in classe perché è imbarazzante
– Quando a volte la maestra ha dato per scontato che non volessi fare qualche esercizio, invece in realtà non ricordavo come si faceva
– Se mi dicono di andare in bagno quando voglio anziché chiedermelo di volta in volta perché io non riesco ad uscire senza avere il permesso
– Mi dà fastidio quando in mensa fanno commenti come “oggi non mangi?” “in Africa mangerebbero tutto senza lamentarsi” perché mi blocco del tutto
– Quando le insegnanti non notavano i dispetti evidenti di alcuni compagni
– Essere ignorata quando era evidente che non riuscivo o non ricordavo come si faceva qualche tema o esercizio
– Avere l’incarico di “segretaria” ed essere da subito costretta ad andare da sola a prendere il caffè o fare le fotocopie
– Non mi ha aiutato quando la maestra ha chiesto davanti a tutti – e solo a me – se ero davvero capace di usare il computer e quindi in grado di spiegarlo a qualche compagno visto che poi saremmo stati divisi a coppie
– Quando insistevano a farmi parlare o mi chiedevano le cose guardandomi in faccia, solo a me.
– Quando la maestra o la prof urla, anche agli altri compagni.
– A scuola non mi ha aiutato niente in particolare. la maestra provava a sedersi di fianco ma non era un aiuto per me. Anche oggi che è più facile parlare, e riesco, mi aiuterebbero di più se rimanessero zitti e non facessero quello che viene da fare a tutti i professori, cioè avere l’obiettivo di farmi parlare. Forse mi hanno aiutato gli amici, avere un’amica vicina.
Ale, Mari, Nina, Rebù