Io mamma, impaurita dal nuovo anno scolastico…
Quando si approssima la fine dell’estate, per noi genitori di bambini/ragazzi con MS inizia un periodo che potrebbe essere definito il “periodo dell’ansia costante”, che anticipa (a nostro modo) l’anno scolastico che andremo ad approcciare. Ovviamente, le nostre anticipazioni, molto spesso, sono più drammatiche e devastanti del quadro che realmente andremo ad affrontare.
Il consiglio immediato e urgente da seguire credo sia: non fasciamoci la testa prima di averla rotta!
Mi sento di dirlo perché al solo pensiero di un nuovo anno, noi genitori iniziamo a immaginare scenari apocalittici, dove ci convinciamo che i nostri figli avranno tutte le difficoltà possibili e immaginabili e dovranno superare scogli insormontabili.
E se non fosse così? Non converrebbe aspettare che gli eventi accadano anziché anticiparli? e se invece tutto andasse al meglio e il silenzio fosse solo un ricordo?
Andiamo per gradi.
Le variabili che possono influire sull’andamento del nuovo anno che andremo a vivere sono tantissime e dobbiamo realizzare fin da subito che non tutte sono gestibili o governabili da noi.
Innanzi tutto non dobbiamo prenderci carico del problema, e dell’ansia che ne deriva, singolarmente. Capita spesso, infatti, che uno dei genitori (o chi per loro) si senta più responsabile, si attribuisca delle colpe e si sobbarchi di conseguenza di un carico ansioso troppo importante, senza condividerlo con il proprio partner. E’ necessario che i pensieri legati alle difficoltà che andremo ad affrontare con il rientro a scuola, siano condivise da tutta la famiglia, al fine di alleggerire il carico emotivo e di trovare strategie condivise che possano diminuire le nostre paure.
Può essere produttivo condividere la nostra preoccupazione anche con altre famiglie, con altri genitori che vivono lo stesso disturbo e che avranno più facilità a capirci, farci sentire a nostro agio e incoraggiarci a trovare insieme soluzioni e stratagemmi utili. Questi piccoli accorgimenti possono rivelarsi importanti, perché la nostra ansia, inevitabilmente, se non tenuta a bada e moderata, diventerà l’ansia dei nostri figli che, inconsciamente, vedendoci tanto preoccupati, inizieranno a sentirsi addosso troppe aspettative sull’ignoto che dovranno affrontare.
Solitamente ci spaventa maggiormente ciò che non conosciamo, pertanto per sentirci più a nostro agio potrebbe essere utile visitare anticipatamente la scuola dove i nostri figli frequenteranno, conoscere gli eventuali insegnanti o richiedere un consulto con il Dirigente scolastico informandolo sui nostri timori e sulle difficoltà dei nostri figli, cercando possibilmente di non creare falsi allarmismi e usando un atteggiamento cooperativo e disponibile al dialogo e al lavoro congiunto.
Se invece conosciamo già la scuola, potrebbe essere utile, prima di riprendere le lezioni, consentire ai nostri figli di poter rifrequentare i compagni, favorendo di fatto una ripresa graduale dei rapporti personali e un abbassamento della tensione, che consente anche a noi genitori di regolamentare le nostre emozioni.
Certamente non ci aiuta e non aiuta neanche i nostri figli il sentirci genitori incompresi, sbagliati, incompleti, colpevoli o sfortunati per avere figli “con problemi”. Non dobbiamo percepire i nostri figli come “malati” da proteggere e tenere sotto una campana di vetro; hanno un disturbo d’ansia e noi dobbiamo diventare un importante tramite per insegnar loro a gestire le proprie emozioni e le proprie paure senza sentirci minimamente manchevoli, ma con la sensibilità e l’impegno adeguati allo sforzo che ci richiedono. Mettendoci in gioco senza vergogna e, quando richiesto dalla situazione, impegnandoci in un lavoro terapeutico personale che ci consenta di conoscerci meglio, migliorare o perlomeno modificare le dinamiche che possono essere controproducenti per la risoluzione del problema dei nostri bambini/ragazzi.
Possiamo e dobbiamo essere faro, luce, guida, senza aggiungere ulteriore ansia e paura alle difficoltà già esistenti. Affidiamoci senza riserve a professionisti esperti che possano guidare il nostro cammino lungo la via della serenità e della risoluzione, senza caricare i nostri piccoli (o grandi), la nostra famiglia o noi stessi, di un bagaglio emotivo in eccesso e difficile da trasportare; o di aspettative superiori ai piccoli passi che man mano possiamo e dobbiamo affrontare.
Sentiamoci i primi e più accaniti sostenitori dei nostri figli, credendo in loro, nelle loro capacità, nella loro intima creatività, dandogli fiducia. Consapevoli che la parola è solo un tassello della loro personalità e non rispecchia il loro mondo interiore che, invece, è un universo meraviglioso che attende solamente di potersi esprimere senza condizionamenti e in modo semplice e autentico.
Diceva Italo Calvino:
“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, senza avere macigni sul cuore”
Affrontiamo insieme il mutismo selettivo senza macigni sul cuore. Con la consapevolezza che dobbiamo intraprendere un cammino, a volte difficile, ma anche costellato di tantissime soddisfazioni.