Essere un bravo insegnante – di Emanuela Iacchia

Essere un bravo insegnante – di Emanuela Iacchia

Nella nostra storia scolastica, tutti abbiamo conosciuto molti insegnanti, ma solo alcuni hanno lasciato dentro di noi un ricordo, un segno positivo per le loro capacità non solo didattiche, ma soprattutto educative ed umane. Io ho in mente la mia maestra Annamaria, che mi ha trasmesso il desiderio di insegnare, da tanto lo faceva con competenza e gioia.
Ma cosa significa essere un bravo insegnante? Cosa lo rende tale? Da tempo gli psicologi dell’educazione cercano di rispondere a questa domanda, vediamo a che conclusioni sono giunti.

Intanto è necessario ricordare che l’insegnamento è una delle professioni più complesse perché i processi educativi e didattici richiedono intelligenza e precisione. Ma la complessità non è data solo da questo, perché un docente deve anche possedere un’intelligenza emotiva per sapersi rapportare con tutti i suoi studenti, tenendo conto delle caratteristiche individuali di ciascuno.

Allora quali sono le qualità per essere un bravo insegnante?
Prima cosa la competenza nella propria materia perché è essenziale che il docente sappia trasmettere la propria conoscenza avendo in mente tutti gli alunni, in modo che ognuno possa davvero apprendere ciò che gli viene insegnato. Il maestro o il professore deve avere in mente se in classe c’è un allievo che non riesce a fare domande, pur non avendo capito, che rimane silenzioso pur avendo tanto da dire.

Ecco allora come è importante avere buone strategie di insegnamento per una didattica efficace, dove tutta la classe si senta invogliata ad esplorare nuove acquisizioni e pronta a sviluppare un pensiero personale, senza timore del giudizio.

I bravi insegnanti non improvvisano la lezione. Stabiliscono gli obiettivi e pianificano il modo in cui raggiungerli. Una buona programmazione trasforma l’apprendimento in un’attività interessante per i propri alunni. L’interazione in classe non può richiedere solo risposte verbali, se è presente un alunno con Mutismo Selettivo. Sarà allora utile pianificare le attività organizzandole in modo che si possa imparare senza paura e ansia. A volte sono d’aiuto i lavori di gruppo tra compagni o gli incontri al di fuori dell’ambiente scolastico, tra docente e alunni a seconda dei bisogni di ciascuno. Un bravo docente non ha problemi ad adattare il proprio livello di espressione alle caratteristiche della sua classe.

Come è importante allora il clima positivo in classe, affinché nessun possa andare o restare a scuola con troppa ansia. Essere un bravo insegnante è quindi riconoscere le differenze individuali degli alunni e valorizzarle attraverso un’attività didattica che sia creativa e stimolante. Nessuno studente è uguale agli altri, ognuno ha qualità e caratteristiche di apprendimento differenti.

Infine, il bravo maestro, deve saper usare adeguatamente gli strumenti di valutazione, tenendo conto dei punti di forza e di debolezza di ciascuno. Deve saper rafforzare la crescita personale e scolastica di ogni allievo, essere al passo con le nuove tecnologie, se utili in ambito didattico, e utilizzarle per valorizzare gli studenti nel momento dell’interrogazione. Ad esempio le registrazioni inviate da casa, il Power Point o altro.

Sembra quasi impossibile che una sola persona possa riunire in sé tutti questi requisiti, ma ciò avviene in modo naturale quando la collaborazione con la famiglia e con gli specialisti diventa energia per il buon esito dell’apprendimento che va di pari passo al percorso di sviluppo e di crescita di ciascuno
Mai, come in questo periodo storico così difficile, c’è necessità di una formazione di qualità non solo per riconoscere ed accogliere chi manifesta un bisogno, ma per rispondere ad esso in modo competente.
Gli insegnanti emotivamente intelligenti lasciano un segno positivo!!

Emanuela Iacchia – psicologa e psicoterapeuta, direttore del Comitato scientifico Aimuse