Storia Fantastica- Tuffo nel futuro
La mia prerogativa era scrivere un articolo sulla situazione del Mutismo Selettivo in Campania…poi però mi sono fermato a riflettere ed ho pensato di immaginare me e la piccola Elisa tra 20 anni in una storia puramente inventata dove però è il cuore di un genitore a scrivere… quindi, buona lettura:
E’ fine gennaio quando decido di raggiungere Elisa che lavora a Milano per stare un fine settimana con lei poiché, per via del suo nuovo lavoro, non può prendere giorni di ferie e venire a Napoli. Prendo la super linea veloce del treno che ormai ci mette 3 ore, costa un pochino ma è veramente comoda.
Arrivo ad ora di pranzo ed Elisa mi raggiunge alla stazione, andiamo a mangiare qualcosa ai Navigli in un ristorantino molto carino, che è specializzato in cucina caratteristica milanese.
Elisa mi parla del suo nuovo lavoro: è diventata una presentatrice radiofonica in una emittente di livello nazionale ed esordisce con una battuta “Ci pensi, papà, da che non riuscivo a parlare ora faccio un lavoro per il quale non devo mai stare zitta!” e congiuntamente accenna un sorrisino.
Io la guardo e le faccio notare di quanto è stata forte e brava e che sono soddisfatto ed orgoglioso di lei.
A quel punto Elisa mi racconta che è diventata una volontaria di Aimuse e che tramite il Direttore della Radio manderà in onda una pubblicità sociale per divulgare il Mutismo Selettivo. Poi mi dice “sai papà, la cosa che più odiavo era quando le persone mi chiedevano se avevo perso la lingua e/o mi incitavano a parlare. Io però guardavo te, la mamma o Giuseppe e mi sentivo di nuovo sicura perché voi mi amavate per quella che ero, con le mie difficoltà. Ora ho capito che le persone intorno non potevano capire”
Annuisco e dentro di me riconosco che non ha perso la forte sensibilità che aveva da bambina.
Elisa continua dicendo che per conoscersi meglio ha iniziato una psicoterapia e mi dice “Sai papà, quando era piccolina la terapia è stata fondamentale, quindi non vedo perché non farla anche da grande”.
Io le dico che fa bene, la guardo negli occhi e torno ai giorni in cui era bambina ed era momentaneamente silenziosa, alle sofferenze, ai sacrifici suoi – in particolare – miei, della mamma e del fratello, ma vedendola felice tutto passa velocemente e, se lei è speciale, è anche per il suo vissuto.
Torno ad oggi e sempre di più sono convinto che mi batterò e combatterò con Elisa perché sia felice e serena, così come nella mia storia inventata.
Gigi Parisi – Referente Provinciale di Salerno