Educare al coraggio – di Emanuela Iacchia
Educare i bambini o gli adolescenti al coraggio, significa educare anche noi stessi perché, se noi
adulti siamo i primi ad essere coraggiosi e a credere nelle nostre capacità o nei nostri ideali, loro si
ispireranno al nostro comportamento. Educare al coraggio allora significa, giorno dopo giorno,
superare le nostre paure per essere un esempio per loro, mostrare le nostre debolezze per essere
umani ai loro occhi, ma sufficientemente forti da provare a cambiare.
L’ educazione al coraggio sta nell’ insegnare al bambino, fin da piccolo, la capacità di conoscere i
propri limiti, ma sviluppare appieno le proprie competenze. Solo l’esperienza diretta durante
l’infanzia, con la vicinanza partecipe dell’adulto, può fornire questa competenza che ci verrà in
aiuto nei momenti difficili e ci consentirà di sentire chiaramente la nostra paura e di affrontarla.
Il bambino che è stato lasciato correre nel parco a due anni, che ha scoperto l’equilibrio
nell’arrampicarsi sui giochi con gli amici a cinque, che ha scoperto a sei anni che la scuola è un
ambiente piacevole, che ha preso un acquazzone a otto anni insieme ad un adulto, che si è messo
a ridere anziché andare in ansia, probabilmente maturerà meno paura di chi non ha fatto
esperienze di un mondo vivibile e non minaccioso. In adolescenza questi bambini si sentiranno più
forti.
Fin da piccoli allora, anche se ancora silenziosi e impauriti, facciamoli sentire coraggiosi, aiutandoli
a credere in loro stessi e in quello che fanno, in modo che, di fronte ad un ostacolo, possano aver il
desiderio di provare a superarlo. Le parole che vengono usate con i bambini sono importanti per
aumentare il coraggio: ” In questo momento fai ancora fatica a parlare a scuola, ma c’è la farai”
Aiutiamoli a mettere in azione il coraggio fino a quando diventerà per loro spontaneo.
La prima azione da fare è accogliere le loro paure rassicurandoli sul fatto che tutti, anche gli adulti,
le hanno, nessuno è senza.
Per i più piccoli, questo non è scontato perché per loro, e le favole lo rinforzano, una persona che
agisce coraggiosamente non ha paura. Cosa non vera. Spieghiamo loro che le persone coraggiose
possono provare emozioni come la paura, la rabbia, l’incertezza, ma riescono ad affrontarle.
Cosa diversa è per gli adolescenti, dove la paura di fallire o di non essere all’altezza della situazione,
può far crescere una sensazione di inadeguatezza e di vergogna.” Non ho mai parlato, e se dico una
sciocchezza?” ” Cosa penseranno gli altri se sentiranno la mia voce? “ Diamo ai ragazzi il coraggio
di osare la normalità del parlare e la possibilità di sbagliare prendendosi del tempo per affrontare
la situazione e riprovare. È importante incoraggiarli a fare le loro scelte, restando al loro fianco,
senza dare consigli troppo “netti e stretti” e senza passagli la nostra ansia. Insegniamogli, con
l’esempio, che è importante essere se stessi e che si può chiede aiuto. Ciò che va fatto è sostenerli
e accompagnarli a provare qualcosa di diverso, per sperimentare nuove sfide e attività. Il gruppo
dei pari, può diventare stimolante per un adolescente: è coraggioso chi si mette in gioco, sapendo
la fatica e la frustrazione che potrebbe incontrare, ma che aspira alla gioia del risultato.
Se i genitori di bambini o ragazzi che soffrono di Mutismo Selettivo sentono di aver bisogno di un
consiglio o di un confronto, possono rivolgersi con coraggio ad Aimuse.
Il filosofo Aristotele indicava nel coraggio la prima delle virtù umane. La prima perché rende
possibili tutte le altre. Non è più il tempo di rimandare perché, prima si agisce con un intervento
mirato, meglio è.
Emanuela Iacchia – psicologa e psicoterapeuta, direttore del Comitato scientifico Aimuse