Ci vorrebbe un amico – di Emanuela Iacchia
“Ci vorrebbe un amico” cantava Antonello Venditti, e aveva ragione!
In tutte le età l’amicizia riveste un ruolo importante, perché è una relazione che lega
le persone in modo intenso e speciale. In adolescenza le amicizie sono ancora più
importanti perché permettono di sentirsi parte di un gruppo, di sentirsi accolti e di
potersi mettere in gioco nei primi affetti in modo genuino e paritario. Avere degli
amici significa poter dare e ricevere attenzioni, significa poter sperimentare la fiducia
reciproca, la solidarietà e la complicità. L’amicizia nasce fin da piccoli, va rispettata
e, se possibile, incentivata. Quante volte leggiamo o ci raccontano che quel bambino
o quella bambina con mutismo selettivo parla solo con il suo amico del
cuore. Quante volte sentiamo che i nostri ragazzi, silenziosi e solitari, nel segreto
della cameretta, passano ore a ridere con l’amica o l’amico. L’amicizia, ormai è certo,
aiuta ad aprirsi al verbale! Nelle classi i docenti devono permettere ai loro alunni
silenziosi di sedersi vicino ai compagni che più sentono in sintonia e con i quali sarà
più facile aprirsi. Questo è importante nella Scuola Primaria, ma diventa
fondamentale nella Secondaria.
Se infatti ci sono momenti nella vita in cui l’amicizia riveste un ruolo fondamentale,
l’adolescenza è proprio uno di questi, perché in questa età avere amici aiuta a
crescere, ad uscire dall’ ambiente domestico e a conoscere se stessi attraverso gli
altri.
Dai 12-13 anni, la famiglia inizia spesso ad essere vissuta come un luogo in cui non si è
capiti, dove le regole sembrano solo proibizioni e dove la distanza generazionale tra
genitori e figli pare incolmabile; avere degli amici o delle amiche è un aiuto così
prezioso, tanto da essere messe al primo posto nella personale classifica degli affetti.
E’ molto meglio passare un pomeriggio con i coetanei piuttosto che restare a casa
con i genitori, meglio una passeggiata con le amiche, piuttosto che una gita della
famiglia. Gli amici diventano un punto di riferimento: con loro si condivide il tempo
libero, ma anche e soprattutto sentimenti, segreti, desideri, interessi e pensieri.
Avere degli amici su quali fare affidamento, fornisce un buon senso di sicurezza,
abbassa gli stati di ansia e neutralizza i momenti di solitudine e sconforto. Poter
confidare i propri segreti, ascoltare quelli degli altri, è una palestra relazionale. Se
avere degli amici è importante, l’amicizia tra adolescenti non è sempre facile proprio
perché, essendo tra coetanei impegnati a crescere e trovare la propria identità,
potrebbe portare in sé incomprensioni e delusioni.
I nostri ragazzi vanno allora accompagnati e preparati a delle possibili frustrazioni,
non invogliati ad evitarle, perché è anche passando dai momenti difficili, fatti a volte
da incomprensioni e gelosia, rapporti a volte totalizzanti ed esclusivi, altre volte
evitanti e lontani, che sperimentano nuove emozioni ed imparano a gestirle,
preparandosi a dinamiche che in età adulta potrebbero benissimo ricapitare nei
rapporti di coppia o lavorativi.
Avere avuto delle belle amicizie durante l’adolescenza permette di prepararsi meglio
all’età adulta in termini relazionali e garantisce un buon adattamento nella società.
La socialità è fondamentale per la crescita, soprattutto per acquisire competenze
relazionali, differenziarsi dalla famiglia e incamminarsi verso una propria autonomia.
Come adulti dobbiamo invogliare le amicizie ed essere un esempio positivo.
Partecipare ai momenti di incontro organizzati da Aimuse per bambini, adolescenti e
famiglie è un’occasione, per chi sta uscendo dal silenzio, di trovare nuove amicizie e
coltivarle, di confrontarsi e unire le forze verso l’obiettivo comune di crescere,
essere sereni ed aprirsi al verbale. Pochi giorni fa c’è stata la Tendata per i bambini e
le famiglie, a metà luglio ci sarà la Vacanzina per gli adolescenti.
Emanuela Iacchia – psicologa e psicoterapeuta, direttore del Comitato scientifico Aimuse