Le cause del mutismo selettivo – di Emanuela Iacchia

Le cause del mutismo selettivo – di Emanuela Iacchia

E’ iniziata la scuola, i nostri bambini non parlano ancora in classe e molti genitori si interrogano sul perché. Alcuni cercano un colpevole, altri si danno delle colpe. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza rispetto le cause del MS perché l’eziologia è complessa e ha subìto diversi cambiamenti nel corso degli anni con l’arricchirsi della ricerca.

In origine, si ipotizzava che il mutismo selettivo potesse essere causato da traumi e caratterizzato da atteggiamenti oppositivi del bambino verso gli altri (Viana et al., 2009); oggi si tende invece a riconoscere nel MS un’eziologia multifattoriale (Sharp et al., 2007; Vecchio & Kearney, 2005). Ollendick e Muris (2015), nello specifico, hanno proposto un modello che unisce i diversi fattori di rischio individuati in letteratura raggruppandoli in 3 categorie in relazione tra loro. Quali sono queste aree?

In primo luogo, si riconosce una vulnerabilità genetica ed ereditaria si ipotizza che vi sia una predisposizione genetica per il MS (Stein et al., 2011) che  predispone all’avere un particolare tipo di disagio, ma sono i fattori sociali e psicologici a determinare se tale predisposizione si concretizzerà o meno. Ad esempio due gemelline monozigote con mutismo selettivo sviluppano entrambe il disturbo all’età di 3 anni, all’età di 8 anni riescono ad interagire verbalmente con i loro amici, ma una delle due sorelline presenta ancora molti silenzi in situazioni sociali nuove. Questo dimostra l’esistenza di una componente genetica, ma il fatto che il decorso sia stato diverso tra le due gemelle indica l’influenza sia dei fattori temperamentali, sia dell’ambiente esterno.

Il termine temperamento viene usato per indicare la mescolanza degli aspetti innati della personalità. Una ricerca di Cloninger (1993) ha posto in collegamento aspetti del temperamento con la maggiore o minore predisposizione a certi tipi di difficoltà comportamentali. Secondo Moldan (2005) il mutismo selettivo è dovuto ad una difficoltà nel  gestire e modulare al meglio pensieri, emozioni e comportamento e una difficoltà a controllare l’intensità dell’attivazione emotiva.  I bambini con MS, nelle situazioni non familiari in cui si ha un’elevata attivazione neurovegetativa, non sono in grado di far fronte a queste attivazioni e ciò provoca un forte disagio interno con conseguente “congelamento” della produzione verbale. In questa categoria sono compresi i fattori di neurosviluppo che includono problemi di eloquio, di linguaggio ed eventualmente neurologici.

E in ultimo ci sono i fattori ambientali cioè l’aspetto situazionale, quindi l’ambiente nel quale il bambino è immerso, che può favorire l’apertura al verbale o il mantenere il silenzio. L’influenza ambientale coinvolge fattori scolastici, genitoriali e sociali (es. immigrazione con bilinguismo). Ecco allora che sono i comportamenti sociali e relazionali dei genitori, che fungono da modello a cui ispirarsi, o l’accoglienza della scuola o dell’ambiente sociale che possono fare la differenza.  Se, ad esempio, la madre o il padre tendono a stare in silenzio nelle varie situazioni sociali e ritengono molto importante non dare confidenza agli estranei, è probabile che il figlio imiterà questo comportamento.  Se sono critici nei confronti della scuola o del centro sportivo, i figli lo sentiranno.

Lo stato ansiogeno e timoroso del genitore può essere trasmesso al figlio al punto da considerare la realtà esterna come il genitore gliela racconta. Questa percezione produce un’attivazione interna del sistema nervoso che si traduce in disagio, ansia e paura. La risposta a tutto ciò sarà l’evitamento. Infatti, a sostegno di ciò, gli autori hanno notato come l’ansia esperita dal bambino diminuisca se si trova invece in un ambiente sereno ed accogliente (Johnson & Wintgens, 2015). La conclusione  è allora questa: non esiste una causa unica per il mutismo selettivo, ma è l’aspetto multisituazione e multifattoriale che deve essere sempre ben considerato.

Emanuela Iacchia – psicologa e psicoterapeuta, direttore del Comitato scientifico Aimuse