Siamo a metà anno scolastico: Alcune indicazioni pratiche

Siamo a metà anno scolastico: Alcune indicazioni pratiche

di Emanuela Iacchia

In questo periodo dell’anno scolastico, molti genitori sono alle prese con le pagelle, con l’iscrizione al successivo ciclo di studi e molti insegnanti cominciano a pensare che diversi mesi sono passati e il loro alunno è ancora silenzioso.

Mentre alla Primaria, la comunicazione tra famiglia e scuola è più semplice sia per il numero ridotto di insegnanti, sia perché le informazioni passano più facilmente, quando il ragazzo con Mutismo Selettivo arriva alle Scuole Secondarie, senza avere ancora risolto il suo disturbo, la situazione diventa più complessa.

Nella Scuola Secondaria, di primo o secondo grado, le comunicazioni tra scuola e famiglia sono più complicate, crescono le aspettative dei docenti rispetto l’apprendimento e le famiglie si sentono più in difficoltà. Per tali motivi è importante che lo specialista, che segue l’adolescente, possa essere presente ad almeno un consiglio di classe, allo scopo di aiutare gli insegnanti a comprendere le caratteristiche situazionali del disturbo e personalizzare le specifiche strategie da adottare affinché la prestazione degli studenti sia correttamente valutata (Iacchia, Ancarani 2024)

Gli alunni con Mutismo Selettivo rientrano a pieno titolo nei BES (Bisogni Educativi Speciali), pertanto è necessario che sia redatto un PDP (Piano Didattico Personalizzato) con strumenti compensativi e misure dispensative appositamente previste per la specifica difficoltà. La relazione può essere anche scritta da un professionista privato e serve per attivare una didattica personalizzata che accompagni lo studente verso una proficua inclusione scolastica. Il team scolastico può anche riconoscere autonomamente gli alunni con BES. In ogni caso, la stesura del PDP è  redatta dalla scuola, convalidata dalla famiglia ed è bene che il ragazzo ne sia al corrente perché, in questa ottica il PDP può essere inteso come una concreta opportunità di evoluzione e cambiamento.

Per quanto concerne gli esami finali, sia di terza media che di maturità, gli alunni tutelati dalla Legge sui BES, quindi con un PDP, potranno usufruire degli strumenti compensativi, ma non delle misure dispensative. La relazione diagnostica può essere presentata in qualsiasi momento dell’anno, ma per chi frequenta le classi terminali delle Scuole Secondarie (medie e superiori), occorre che sia presentata obbligatoriamente entro il 31 marzo, lo stesso vale per la presentazione del PDP, ossia in tempo utile per l’attivazione delle azioni burocratiche necessarie a sostenere le prove di esame.

l corpo docente, coadiuvato anche dagli specialisti, inserirà nel PDP ciò che è necessario fare per aiutare lo studente. Occorre poi ricordare che il PDP va sempre sottoposto a verifica per valutarne l’efficacia rispetto al raggiungimento degli obiettivi e quindi conseguentemente aggiornato.

La scuola a volte potrebbe insistere con la famiglia, affinché siano attivate le pratiche finalizzate a ottenere il riconoscimento della Legge 104, sia in presenza di comorbilità, sia in assenza.

La Legge 104 prevede che i ragazzi che ne usufruiscono abbiano un Piano Educativo Individualizzato (PEI), così da poter seguire un percorso didattico differenziato, ma nel caso degli studenti con Mutismo Selettivo, in assenza di particolari comorbilità, è molto importante che seguano un percorso didattico ordinario, senza andare al di sotto degli obiettivi minimi dei programmi ministeriali, per poter ottenere, alla fine del ciclo scolastico, il diploma e non un attestato di competenze.

Quindi se i ragazzi con Mutismo Selettivo arrivano agli esami di maturità con la legge 104, è necessario che per loro si predispongano le prove equipollenti previste dalla normativa, e che, attraverso un’apposita relazione vengano fornite alla commissione d’esame informazioni utili affinché i membri possano mettere il candidato a proprio agio e valutare in modo appropriato le sue conoscenze, competenze e capacità.