Il mio compagno non parla. Rispettiamo la diversità – di Emanuela Iacchia

Il mio compagno non parla. Rispettiamo la diversità – di Emanuela Iacchia

In classe ogni bambino è diverso, nella stessa classe c’è chi è bravo in matematica, chi proprio no. C’è chi ama leggere e chi disegnare, chi corre veloce e chi cammina piano, chi parla molto e chi parla poco. Ci sono alunni coraggiosi e altri paurosi, con la pelle chiara e la pelle scura, alti o bassi…  Viviamo in un mondo pieno di diversità: insegniamo allora ai nostri bambini, fin da piccoli a rispettarle e a condividerle.                                                        

La diversità fa paura se non la si conosce, la si tiene alla larga e la si nega, ma i bambini notano le differenze perché sono attenti osservatori, si accorgono delle diversità, ma a differenza di noi adulti,  non giudicano. Fanno domande perché sono curiosi, vogliono conoscere e hanno bisogno di adulti che li aiutino a capire. Per rispondere alle domande dei bambini è necessario dare risposte  sincere, con onestà e tranquillità, in modo semplice e rispettoso. Sono le nostre risposte a… fare la differenza ! “Perché il mio compagno non parla? Perché l’ho sentito chiacchierare in cortile, mentre  in aula è muto?”  “Perché la mia compagna non cammina?” “Perché la mia amica piange ogni mattina in classe?”                                          

 Spesso, colti di sorpresa, non sappiamo cosa rispondere, e per evitare il nostro imbarazzo tentiamo di accennare una risposta sommaria o ancora peggio adottiamo espressioni del viso che trasmettono la “pericolosità” della diversità.  Così il nostro imbarazzo si traduce in un messaggio chiaro: meglio tenere alla larga tutto ciò che è diverso da noi e dai bambini. Ed ecco innescato il seme del pregiudizio. I piccoli non hanno preconcetti né hanno una comprensione a priori, sono gli adulti  a modellare il loro modo di interpretare il mondo.  Come rispondere allora ai bambini che ci interrogano sulla diversità? Basta dire la verità: che tutti noi siamo unici e per questo speciali. Trovare due persone uguali è davvero impossibile, abbiamo tutti un diverso aspetto, dei gusti diversi, dei diversi modi di ridere e dei diversi modi di stare con gli altri.   La ricchezza delle differenze si trova in natura nei magnifici colori dei fiori o nelle innumerevoli specie di animali che interagiscono tra loro mantenendo l’equilibro di un ecosistema.

Bisogna insegnare ai bambini il rispetto e l’empatia, a mettersi nei panni degli altri e ad essere gentili nel cuore. Aiutiamoli a sentire che qualsiasi diversità costituisce la base della vita.   Iniziare a leggere a loro delle favole dove si valorizza la diversità  è sempre utile quando si vuole intavolare una conversazione e interessarli a questa tematica.  Invogliarli a trovare la diversità nel mondo che li circonda, ad esempio nella natura oppure nei suoni e nelle note musicali che compongono melodie stupende o nei colori che compongono un arcobaleno.

La diversità è una caratteristica di ognuno,  una qualità come le altre che unisce e non divide. E’ proprio così che va affrontato con i bambini il tema della diversità: non siamo tutti uguali,  ognuno di noi ha le proprie caratteristiche che lo rendono unico, le diversità ci sono, esistono, ognuno di noi ha il proprio specifico modo di vivere e stare “nel” mondo e “con” il mondo. “ E’ questo specifico modo che rende ciascuno di noi originale e irripetibile! E per fortuna che non siamo tutti uguali. 

Emanuela Iacchia – psicologa psicoterapeuta, direttore Comitato Scientifico Aimuse.