Vorrei frequentare l’università
M. ha 25 anni. Da quando è bambina vive il suo mutismo selettivo. Arriva in Aimuse piena di sogni e progetti che vorrebbe realizzare. Ama studiare, leggere libri, guardare film e serie televisive e ascoltare musica. Tutte passioni coinvolgenti. Il suo sogno da realizzare è il percorso universitario e timidamente ci chiede: esistono università che sappiano accogliere persone con diagnosi di mutismo selettivo?
Una domanda coraggiosa e per niente banale. Sì, alcune esistono, altre no. Perché, come nella scuola dell’obbligo (o nella vita), alcuni conoscono il mutismo selettivo e sanno come affrontarlo, altri no.
M. racconta:
“Fin da quando ero piccola ho sempre avuto paura degli estranei, infatti, ho necessità di molto tempo prima di prendere confidenza con le persone.
Poi passati degli anni, ho avuto una triste e difficile esperienza che non so se riuscirò mai a superare.
Perciò mi sono chiusa ancora di più, mi sono ulteriormente isolata.
Non so se può essere anche una causa, ma non avevo molti amici, e con il periodo delle scuole medie e delle superiori, diciamo che ho dovuto praticamente ricominciare un percorso di socializzazione, in quanto le poche conoscenze che avevo fino ad allora, non le ho più viste né incontrate.
Durante il mio percorso alle scuole superiori, la mia situazione è peggiorata. Forse in quanto prendevo più consapevolezza di me stessa e stavo cambiando, crescendo. Ricordo di aver avuto una specie di scontro con un professore e non andavo bene a scuola, i miei risultati hanno iniziato a calare o perlomeno non erano come prima e come mio solito; prima avevo sempre buoni risultati.
Questo mi creava disagio e per paura di non farcela ad essere promossa, a superare gli scogli, ho lasciato la scuola. Mi sono chiusa ancor di più e ho smesso di parlare anche con la mia famiglia, non ci riuscivo.
L’anno successivo ho deciso di ricominciare gli studi, riprendendo dalla classe in cui ero rimasta, con un aiuto, nel senso che hanno affidato alla classe un insegnante di sostegno che mi avrebbe supportato.
Con il passare del tempo, ho ripreso poco a poco a parlare con qualcuno, e anche ad abbandonare un po’ tutta la rabbia che avevo dentro, consentendo a me stessa di avere più fiducia anche nei confronti della mia famiglia.
Essendo sempre stata molto insicura non ero certa di poter superare l’esame di stato e stavo meditando di abbandonare nuovamente il percorso scolastico. Nonostante le mie difficoltà nel fare le verifiche, in quanto parlavo solo a casa, e facevo tutti gli orali in modalità scritta, sono riuscita a terminare gli studi superiori.
Attualmente parlo con poche persone, ovvero con la mia famiglia e con un amico di famiglia. Ma spesso, se sono triste oppure arrabbiata, non riesco a parlare nemmeno con loro.
Ora il mio sogno è di poter continuare a studiare, frequentare l’università, anche se è complicato perché non esistono gli stessi aiuti che potevo avere alle superiori
Il mio sogno è poter fare il percorso di Scienze della Formazione Primaria. Sarebbe bellissimo diventare educatore e poter guardare tanti bambini negli occhi, spiegandogli che anch’io ho avuto le loro stesse paure”.
Il sogno di M. è un sogno semplice quanto importante. E’ il sogno di una ragazza genuina e onesta che vuole il suo personale spazio nel mondo: vuole studiare.
Carissima, continua da alimentare il tuo sogno, continua a credere in un futuro dove il mondo che hai dentro avrà più peso e valore di qualsiasi parola urlata semplicemente al vento.