L’unione fa la forza – di Emanuela Iacchia
Tutti conosciamo il detto “l’unione fa la forza”, a me è sempre piaciuto molto. Poter condividere un’esperienza con persone che guardano verso il nostro stesso orizzonte, genera una potentissima sinergia. Collaborando, le professionalità di ognuno possono svilupparsi creando un volano di opportunità incredibili che da sole non si sarebbero mai potute realizzare.
Una arricchente esperienza di condivisione è stata quella tra Aimuse ed Atimuse (Associazione Mutismo Selettivo del Canton Ticino ) dove le famiglie svizzere e italiane, i bambini e i professionisti si sono incontrati per una gita insieme, in un parco in compagnia degli alpaca, stupendi e simpatici animali abituati a stare con le persone. Non tutti i partecipanti alla passeggiata si conoscevano precedentemente, ma l’obiettivo di trascorrere alcune ore piacevoli e ben organizzate, per invogliare i bambini ed gli adolescenti ad aprirsi attraverso una nuova avventura, subito ha accomunato tutti.
Quando il desiderio è collaborare per il bene comune non c’è bisogno di grandi gesti, molto spesso uno sguardo o delle azioni all’apparenza piccole, ma che in realtà sono ricche di significato e di affetto sincero, sono la strada da percorrere. E così è stato: dopo un primo momento di naturale imbarazzo, ognuno ha potuto gioire della presenza dell’altro e le parole hanno riempito il silenzio iniziale. Il grande divertimento di spazzolare gli asinelli, coccolare i conigli e portare a passeggio gli alpaca, ha reso tutto più facile.
Quale è stata la magia della riuscita di questa giornata? La collaborazione tra due realtà vicine, Aimuse e Atimuse, con il desiderio di raggiungere insieme lo stesso obiettivo. Mettersi a disposizione uno dell’altro e condividere tempo, spazio, impegno e professionalità al servizio dei bambini e degli adolescenti con mutismo selettivo e delle loro famiglie.
Tutti, accomunati da uno stesso spirito, sapevamo bene che non è sostituendosi a chi sta cercando di farcela che si è utili, ma permettendo, a chi è in cammino e con fatica affronta le sue paure, di sperimentarsi e di imparare, anche dagli errori. Solo così si consente, a chi sta diventando grande, di diventare anche più forte.
Ognuno ha potuto aiutare l’altro, c’erano bambini che facevano coraggio ai genitori più timorosi, c’erano adolescenti che non perdevano d’occhio i fratelli piccoli ed erano pronti ad intervenire per dare una mano se necessario, c’era chi raccoglieva foglie per tutti e le distribuiva per permettere ad ognuno di noi di darle in pasto agli alpaca.
Essere d’aiuto a qualcuno fa stare bene e per farlo, anche in questo caso, non c’è bisogno di grandi gesti o azioni straordinarie, sono sufficienti degli atti di cortesia che talvolta tendiamo anche a non notare o sottovalutare. Aiutare ci fa sentire utili e va ad agire in modo diretto sulla nostra autostima e, se lo si fa anche verso persone che si conoscono poco, aumenta il coraggio, dà gioia e fa nascere il desiderio di rifarlo in futuro. Osservando i bambini e i ragazzi mi accorgevo di quanti sorrisi nascevano spontaneamente dopo un loro gesto di aiuto verso l’altro.
E che questa collaborazione tra due realtà vicine sia essa stessa un passo e un esempio concreto verso l’apertura? Direi di sì.
Emanuela Iacchia – psicologa e psicoterapeuta, direttore Comitato scientifico Aimuse