Non aspettate che il MS passi da solo
Con questo articolo voglio esprimere il mio rammarico.
Sono passati tredici lunghi anni da quando ho scoperto che mio figlio non parlava a scuola. All’epoca, nessuna delle figure specialistiche contattate mi aveva mai parlato di Mutismo Selettivo. Devo dire grazie alla tecnologia e alla mia tenacia: volevo capire cosa stesse succedendo al mio bambino e così una mattina digitai sulla pagina Google: “bambino che non parla a scuola”. Apparve la dicitura Mutismo Selettivo e un numero di telefono che subito chiamai e fu così che mi si aprì un mondo sconosciuto.
Fui sommersa da una marea di emozioni: rabbia per il tempo perso e denaro speso inutilmente, paura di non riuscire a uscirne, timore a spiegare a tutte le figure che avevano a che fare con mio figlio che non si trattava di una volontà del bambino, ma di una condizione di incapacità dovuta all’ansia.
Il mio dispiacere è che ancora oggi, nonostante l’aiuto prezioso che dà AIMuSe, ci sia ancora una generalizzata incapacità ad affrontare il mutismo selettivo in Sicilia. Oggi si ha la fortuna di riuscire a individuare il MS velocemente, ci sono, anche se poche, figure professionali specializzate, le formazioni per i genitori, per gli insegnanti… ma secondo me manca qualcosa, manca lo spirito di collaborazione, ancora in Sicilia non si è capito che per superare il MS occorre la collaborazione di tutti: famiglia, scuola e professionista. Spesso non tutti sono disposti a mettersi in gioco.
Non tutti sono disposti ad approfondire le conoscenze sul Mutismo Selettivo e mi riferisco agli specialisti che lavorano nei servizi pubblici dove arrivano i nostri bambini, anche su richiesta della scuola e dove si dovrebbe riconoscere correttamente e precocemente; non tutti sono disposti a dedicare il loro tempo per capire cosa poter fare per aiutare i nostri bambini e mi riferisco al personale scolastico; non tutti accettano la difficoltà dei propri figli e qui mi riferisco ai genitori che spesso rifiutano di farsi aiutare in quanto attribuiscono la responsabilità alla scuola, perché a casa i figli parlano e se a scuola si bloccano il problema deve essere senz’altro da ricercarsi in quel contesto. Inoltre non accettano di rivolgersi ad uno specialista formato solo perché è troppo distante da casa loro.
Tutte queste criticità fanno capire che in Sicilia c’è ancora tanto lavoro da fare; io nel mio piccolo come referente regionale metto la mia esperienza e le mie conoscenze sul Mutismo Selettivo al servizio degli altri, con la speranza di incontrare sempre più specialisti che diano diagnosi corrette e precoci, più insegnanti collaborativi e curiosi di imparare e adottare le strategie giuste per aiutare i bambini a superare le loro difficoltà e più genitori che si attivano prima possibile per aiutare i propri figli.