La paura che diventa coraggio
- Autore Luca Mazzuchelli – Illustrazioni di Giulia Telli
- Edizioni Giunti
- Anno 2020
Un quadrato violetto con gli animali sopra: una volpe, un tasso, un ghiro, un topolino e poi le lanterne, accese, che volano in alto e tutti col naso in su. Ma cosa centra col coraggio? Niente e tutto. La storia ne è intrisa, infatti tanto grande è la paura, tanto forte dev’essere il suo antagonista. Così poi si scopre che si può uscire di casa e arrivare lì dove gli altri ci aspettano, alzare il viso e ammirare il cielo grande e le luci che vi si muovono.
In questo libro il silenzio non c’è, ma c’è una volpe che ha paura di tutto e che si rintana sotto la sua copertina, nel ventre della sua graziosa casetta, lontana dai rumori, dalle ombre e da ciò che le sembra troppo grande, improvviso, ignoto e incontrollabile. Però così facendo la volpe chiude fuori tutto e tutti e la paura non se ne va, anzi… Ci ricorda qualcosa? Ci ricorda qualcuno? Ebbene sì, ma se oltre a girare le pagine, giriamo anche la testa, forse scopriremo che in questa storia ci siamo anche noi, scopriremo che siamo presenti con un nostro pezzetto, che somiglia alla volpe spaventata, e con un altro pezzetto che somiglia al tasso, che vuole spronarla.
Le favole sono belle, si possono usare in molti modi e con tutti i bambini, perché se ci pensiamo bene, la paura è uguale per ognuno di noi, anche se ciò che la scatena può differire. Perciò di questo libro possiamo leggere la storia e guardare le illustrazioni, riflettere su come sono disegnati bene gli ambienti e sul fatto che tanto più bello sembra stare in casa, quanto più difficile diventa mettere il naso fuori. Possiamo riflettere su come le foglie, gli alberi e gli spazi possano ingannare e possiamo scoprire che si può ridere di quello che prima sembrava impossibile da affrontare.
Questo è un libro con più funzioni, una potrebbe essere quella di coinvolgere ragazzi più grandi e chiedere loro di aiutare i piccoli a riflettere su cosa rende il coraggio tale. Si valorizzerebbe così l’esperienza di chi è un po’ più avanti e al tempo stesso si creerebbe una staffetta emozionale, nella quale quello che uno ha già imparato, passa a chi lo sta imparando adesso. Per questo sono perfette la pagine finali, che si possono anche ritagliare, che aiutano chi aiuta fare meglio il suo “lavoro”.
Paola Ancarani