La ballerina perfetta
- Autrice Manuela Morara – Illustrazioni di Alessandra Mura
- Edizioni Il Ciliegio
- Anno 2023
Betta è una bimba piena di vita, allegra e con una certezza: ama ballare più di qualunque altro divertimento. Forse ha preso dalla nonna o forse no, ma certamente quando Betta indossa quel tutù rosso a pallini neri, lei sprizza felicità da ogni poro. Salta, piroetta, muove mani, braccia e gambe, accompagnando la musica che sente nel cuore e poco importa se fuori c’è silenzio, l’anima di Betta danza lo stesso. Allora iscriversi ad una scuola di ballo è proprio un sogno che si avvera! Cosa può esserci di meglio? Infatti lì Betta incontra Pina e quando la vede spalanca gli occhi per l’ammirazione: per come si muove, per come è leggera, per come volteggia, per Betta Pina è come una farfalla, un pesciolino, un uccello, è una vera ballerina e Betta vuole essere proprio così: perfetta! Allora perché è proprio da quel momento che le cose vanno storte?
Per chi vuole sapere cosa accade non c’è che da procurarsi questa bella storia e continuare a leggerla, ma vi diamo un indizio: fate bene attenzione all’insidia che si nasconde in una parola tanto usata quanto impossibile: perfezione.
La vogliamo, la bramiamo, spesso ci convinciamo che solo così potremo essere felici, che solo dopo averla ottenuta potremo rilassarci e goderci il dopo, invece essa sfugge, scappa, si sposta un po’ più in là, lasciandoci con la sensazione che non siamo mai abbastanza. È così che pure la passione più grande viene colpita, si incrina, scricchiola e rischia di cedere il posto ad una gara interiore che toglie luce, aria e vitalità.
Possiamo dunque usare la storia di Betta con tutti i bambini, soprattutto con quelli che temono di non riuscire in qualcosa nonostante ne siano “innamorati”, potremmo usarla per farli riflettere su come pensano e come si comportano sia con se stessi che con gli altri, per aiutarli a capire cosa li frena e cosa invece dà loro la carica.
Questa storia vale anche per noi, per i cosiddetti grandi, per ricordarci che potremo sempre incontrare chi ci fa sentire inadeguati, a volte perché l’altro lo fa apposta, altre volte no, se succede è perché siamo noi a prendere dal lato peggiore ogni sguardo, parola o tono di voce. Betta potrà quindi aiutare tutti, grandi e piccoli, a capire che nostro malgrado possiamo diventare complici di un modo di pensare e di agire che né costruisce né sostiene, anzi che finisce per farci rinunciare a qualcosa di davvero importante.
Perciò impariamo da Betta e quando davvero serve, facciamoci una bella risata, perché ridere di come ci siamo “mascherati”, è l’inizio per ritrovare sul serio noi stessi.
Recensione – Paola Ancarani