Campus Campania: una mamma racconta

Campus Campania: una mamma racconta

Lo scorso fine settimana abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare, come genitori di una bimba momentaneamente silenziosa,  al primo campus organizzato da AIMUSE in Campania; tre giorni durante i quali abbiamo scoperto come semplici giochi ed attività ordinarie possano produrre effetti straordinari ed avere conseguenze eccezionali perché condivise con le persone giuste e guidate dalle persone giuste.

Venerdì pomeriggio all’arrivo e poi nel corso della serata, la nostra bimba è rimasta un po’ nelle retrovie, nonostante l’organizzazione del pigiama party con discoteca; un’esperienza fantastica per molti, divertirsi in pigiama, pantofole e vestaglia, abbassando la guardia … lasciandosi andare. Tutti insieme grandi e piccini a ballare e a cantare; ed il gruppetto degli adolescenti, un vero spettacolo per gli occhi vederli tutti insieme affiatati e contenti.

La sera stessa ho trovato orecchie pronte ad ascoltarmi e parole di conforto per sollevarmi un po’ dal magone che mi stavo portando dentro per l’atteggiamento di mia figlia; Roberta e poi Carlo (il nostro presidente un po’ operaio e tanto operoso) persone eccezionali che hanno attraversato prima di noi questo difficoltoso cammino, che con la loro opera si mettono a completa disposizione degli altri e testimoniano che possiamo farcela … che i nostri piccoli possono farcela.

Dal sabato in poi un meraviglioso percorso in discesa. La visita all’Oasi WWF, organizzata dai nostri terapeuti, in modo da dare la possibilità ai ragazzi di aprirsi, di scoprire e di esplorare insieme agli altri; i giochi fatti nel pomeriggio, il laboratorio di cucina, tutto è servito affinché la mia piccola sbocciasse.

La gioia di vederla interagire con gli altri non ha prezzo così come non ha prezzo la soddisfazione letta nelle parole del nostro amico Gigi quando Marzia gli ha parlato per la prima volta e lo sguardo di incoraggiamento rivoltomi da Claudia quando l’ha vista partecipare alle prove dello spettacolo. Questi tre giorni sono serviti anche a fermarci un attimo e trovare il tempo per poter chiacchierare con gli altri genitori, condividendo le nostre esperienze e le nostre preoccupazioni; per poter capire che, in fondo, non solo non siamo soli ma che in questa fase della  nostra vita abbiamo incontrato un grande capitale umano e professionale. Immagino che l’organizzazione di tutto questo abbia richiesto un notevole sforzo da parte degli organizzatori ma spero sinceramente siano stati ripagati dalla soddisfazione di aver creato dei momenti davvero unici per i nostri figli.

Il fine settimana si è concluso domenica e ai saluti finali non avevo davvero parole e quelle poche ancora rimaste si sono definitivamente strozzate in gola quando da lontano ho assistito all’abbraccio carico di affetto e gratitudine tra una mamma giunta da lontano con tutta la sua famiglia e il nostro presidente a dimostrazione che, come i nostri ragazzi ci dimostrano, le parole non sempre sono necessarie per poterci esprimere ed ho sentito risalire il magone ma questa volta di gioia e di commozione.

Debora Ignarra – Mamma di Marzia