Bologna, emozioni e coraggio: tante voci dal convegno A.I.Mu.Se

 

 

Bologna è luminosa e ci accoglie con una giornata di primavera, tra i suoi colori caldi e l’azzurro del cielo, tra le nuvole e il sole. La sua posizione geografica speciale, crocevia di linee aeree e ferroviarie, permette a tutti noi di A.I.Mu.Se. di raggiungerla con relativa facilità. Ed è così che, di prima mattina, partiamo dalle nostre regioni per arrivare al Convegno: in aereo dalla Calabria, dalla Sardegna e dalla Sicilia, in treno da Milano e dall’Umbria, in auto dal Friuli e dalla Toscana… I messaggi su Whatsapp si rincorrono: “se mi aspetti, poi andiamo insieme!”, “sono salita sul treno!”, “a che punto sei?”, “o mamma, ho sbagliato treno, torno indietro, arrivo tardi (ad A.I.Mu.Se. succede anche questo!), “l’aereo è decollato!”, “il mio è in ritardo!”, “se vi serve un passaggio, io ci sono”… Da tutta Italia l’associazione si è mossa insieme, per essere – una volta all’anno come ogni anno – presente nello stesso posto e nella stessa ora: 10:30 tutti in aula magna al convegno Nazionale.
La parola che riassume questo momento è “incontro”, un incontro che è “ritrovarsi”, per chi già si conosce e “darsi un volto” per chi ha comunicato e si è relazionato via messaggi o internet per un anno intero.
Dare un volto, ma anche ascoltarsi, abbracciarsi come i vecchi amici che siamo. Perché prima di essere referenti, aiutanti, soci attivi, portavoce, simpatizzanti… siamo persone tese allo stesso obiettivo, che condividono esperienze simili e che vivono il mutismo selettivo sulla propria pelle.
E non c’è niente più di questo che possa avvicinare le persone.

Per me questo incontro è stato emozione. Emozione del conoscere e riconoscere, dell’ascoltare ancora una volta gli interventi dei relatori, di vedere mia figlia salire sul palco da sola e tirar fuori le sue parole. La giacca azzurro-positiva della dott.ssa Iacchia, il sorriso gentile del dott. Marco, gli occhi di Alessandra e la bellezza di Paola. Romy e le sue parole spigliate, Martino che è uguale alla foto del profilo Facebook, Elisa che mi espande il cuore, Chiara che rappresenta l’Emilia Romagna, gli altri referenti che non vedevo da tempo o non avevo mai conosciuto… E tutto il pubblico tra cui ho riconosciuto qualche volto e ritrovato qualche amica che non vedevo da un po’.
E’ stato bellissimo.
Per questo ho pensato di raccogliere le loro voci, le vostre, le nostre, e condividerle con voi.

Chiara Mistri, referente per l’Emilia Romagna, che in primis si è impegnata nella realizzazione di questo importante incontro scrive: “Una scoperta. Il convegno di Bologna mi ha fatto scoprire cose nuove. Molto preziose. Scoprire e ritrovare. Non solo argomenti, ma anche persone. Gli amici di Aimuse, genitori, insegnanti, specialisti. Conoscere significa imparare. Imparare significa crescere. Ecco che ogni incontro sul mutismo selettivo diventa un momento formativo: non solo nel senso didattico del termine, ma soprattutto da quello umano.
Ci sono tanti spunti importanti, tante riflessioni, tanti temi, come quelli approfonditi al convegno, dalla musicoterapia al trauma migratorio. Ma c’è una frase che mi ha colpito in particolare, e che mi porto a casa, da Bologna. È di Romina, la nostra referente dell’Umbria: “Il mutismo selettivo è un’esperienza personale”.

Sottolinea la Dott.ssa Paola Ancarani, referente della Calabria: “L’incontro a Bologna è stato come sempre arricchente, anche se io ho parlato molte volte di mutismo selettivo e ho partecipato a molti convegni Aimuse, ogni volta sembra ci sia qualcosa di nuovo che ti apre degli spiragli, sia per gli interventi del pubblico e sia per come i relatori, in modo appassionato, portano le proprie esperienze personali. Per quanto riguarda la riunione dei referenti, secondo me è una vera iniezione di fiducia, di motivazione e di condivisione. Credo che la cosa principale, quando ci si riunisce come referenti sia proprio il contatto, lo scambio al di là delle cose che si dicono che sono comunque sempre molto appropriate sia in termini di autocritica che di progettazione per il futuro. Tra l’altro, unire i due momenti dell’assemblea e della riunione tra i referenti credo sia un’ottima cosa al di là di tutto perché permette di fare una riflessione su cosa è stato fatto, su cosa vogliamo fare e soprattutto su come vogliamo farlo. Sempre viene sottolineato che è troppo poco il tempo in cui siamo insieme.

Romina Bracchi referente per l’Umbria, ci racconta gli attimi emozionanti del convegno: “Una delle cose che più mi ha colpita è stato il fatto che il convegno si sia tenuto proprio in una scuola, è stato bello arrivare e confondersi con gli studenti, passeggiare nell’atrio insieme a loro, è stata una cosa vera, molto potente. Il convegno è stato molto emozionante. Avevo già sentito varie volte parlare la dott. ssa Iacchia, ma ogni volta che la sento è veramente un’emozione, sarà per il suo tono di voce, sarà perché racconta cose che mi sono molto famigliari e le sa raccontare benissimo. Per me è stata un’emozione sentire lei, Marco Vicari che è stato bravissimo parlando di musicoterapia, poi mi ha dato prova anche nella vacanzina di questo suo metodo. E ho trovato molto molto illuminante anche l’intervento dell’altra terapista Caterina Mirella Donato che ha parlato delle famiglie immigrate. Ha detto cose che mi hanno dato dei flash pazzeschi, anche cose molto importanti sulla famiglia in generale.
Poi la Mari: quando ha parlato la Mari è stata un’emozione grandissima, perché l’emozione di tutti i presenti era palpabile e si vedeva proprio la sua determinazione, come hanno detto tutti, si vedeva che voleva a tutti i costi far sentire la sua voce, è stato bello è stata bravissima.
Poi devo dire che ogni convegno insegna qualcosa di nuovo, che non sapevo anche umanamente, anche questa volta ho fatto nuove conoscenze, ho portato l’Ale con me ed è stato bellissimo. Ogni volta mi arricchisce di qualcosa di nuovo. E’ come ritrovare una grande famiglia, perché comunque mi sento a casa, si affrontano degli argomenti che mi toccano da vicino nonostante io abbia superato il mutismo selettivo, comunque è sempre dentro di me. Qualsiasi cosa di cui si è parlato per me non è passato ma è presente”.

Elisa Marchio, Presidente A.I.Mu.Se. e referente per la Regione Lombardia, descrive invece la riunione con i referenti regionali: “L’incontro tra referenti e consiglio direttivo è per me il momento più atteso dell’anno perché significa ritrovarci tutti insieme: da una parte i vecchi compagni che fin dalla costituzione di Aimuse non hanno mai mollato e dall’altra i nuovi referenti che sono approdati in tempi più recenti. Per questi ultimi finalmente si dà un volto e una voce a un profilo Whatsapp e un indirizzo mail.
E’ bello vedere che tutti fin dal primo istante sono già coinvolti in un clima di gioiosa condivisione e voglia di fare.
Abbiamo dedicato gran parte del tempo alla programmazione delle attività future, ai nuovi eventi che si intendono realizzare, a riflettere insieme  su come migliorare ulteriormente le capacità di comunicazione dell’Associazione, come incrementare le risorse, come riuscire a fare sempre meglio e sempre di più perchè sentiamo come “nostri” tutti i bambini e ragazzi  MS che abbiamo incontrato sulla nostra strada. E ne parliamo, chiediamo aggiornamenti su di loro anche se di persona non li abbiamo mai conosciuti perché sappiamo che esistono.

L’atmosfera è partecipativa e democratica, si ascoltano i vari punti di vista e nessuno prevale sull’altro. Il brain storming diventa un’esplosione di idee, di proposte quasi sempre condivise all’unanimità.
Ma non siamo solo referenti, presidenti, consiglieri: siamo anche e soprattutto un gruppo di amici che condivide un percorso umano e familiare fatto a volte anche di fatiche. E incontrarci, stare insieme dal vivo è un pò come rigenerarci prima di ripartire”.

Quello che rimane ha anche valore per la propria professione, come scrive Caterina Fazio, referente per la Regione Sicilia: “Questa mattina ho iniziato il tirocinio pre laurea in un AIAS. Questi due giorni a Bologna sono stati per me doppiamente importanti e formativi: da un lato perché acquisisco nozioni tecniche, dall’altro perché quasi tutti i referenti sono genitori e mi arricchiscono tantissimo le loro storie quotidiane.

Le ultime parole, che sono poesia, le scrive Donatella Pes, referente per la Regione Sardegna: “Dopo averne fatti tanti, credo sempre di essere pronta ad affrontare un convegno sul MS. Invece no. Ogni volta gli eventi mi smentiscono: ogni convegno è diverso.
Il contenuto non cambia, ma basta una testimonianza, un pensiero, una parola e tutto prende una piega emozionale unica.
Un piccolo particolare aggiunto, una maestra che racconta la sua esperienza, un genitore che si commuove o una bambina MS che parla al microfono di se stessa. Questa è stata Bologna. Teatro di emozioni vere e forti. Concentrato di umanità coraggiosa, in cammino verso la comprensione di un silenzio che spaventa sempre meno e viene ascoltato sempre di più. Grazie.”

 

Daniela Conti